martedì 14 maggio 2013

mezzi uomini con mezzo cervello

Un uomo che pesta la compagna, o la donna in generale, è una merda. Non c'è nessuna scusante.
Non ci sono motivazioni che tengano.
Mi chiedevo cosa succederebbe se una donna che si è rotta i maroni di avere in casa un ameba, un essere deambulante a strascico, un appartenente al genere umano solo per casualità, iniziasse a dargliele di santa ragione con una padella di ghisa.
Vi piacerebbe andare a lavoro con la faccia tumefatta o col pisello massacrato di calci?
Ebbene, forse è il momento di farvi quello che vi piace tanto fare alle vostre donne:
-umiliazioni fisiche e verbali
-vessazioni
-proibizioni in genere
-pedinamenti e controllo stretto

A tutti voi, mezze calzette a cui prudono le mani e i piedi, vi rinchiuderei in miniera a scavare carbone a mani nude, con la sola compagnia di nigeriani omosessuali superdotati.

Ho l'impressione che a trattarvi come zerbini ci si guadagna sempre.
Che vergona.

lunedì 29 aprile 2013

madri surrogate

Mi piacciono assai quella sottospecie di morosi che ti raccontano delle loro imprese sessuali pensando che tu sia talmente 'aperta' da poter accettare una simile mancanza di rispetto.
Si sentono in diritto di trattarti come se fossi la loro madre, la quale proprio perchè tua madre, ti accetta e ti ama per quello che sei e per qualsiasi nefandezza tu compia nella tua merdosa vita.
E vai quindi di racconti  del tipo: ah si, ieri sono uscito con tizia, ho dormito a casa sua e mi devi perdonare ma io sono fatto cosi.

E lasciatelo dire che sei fatto male.

Proprio ieri  ho ascoltato la triste esperienza di un amica che basita non sapeva che fare.

Bene, nonostante a suo tempo io abbia accettato le mirabilanti performance del merda questo non significa che ora possa 'comprendere' una passività assoluta.
L'unica cosa che mi sento di consigliarti è di tutelarti e di farlo nel più breve tempo possibile.
Altra cosa, non sempre fattibile, è di prendere una bella mazza ferrata e di rifargli i connotati, giusto per ricordargli che tu non sei il ricettacolo delle sue merdate quotidiane.

E amen.


 

mercoledì 17 aprile 2013

te la canti e te la suoni

La scorsa settimana ho ricevuto un messaggio alle 2:30 del mattino su uotzap proveniente dall'uomo merda, ovvero Barbagianni.
Il merda mi manda un link ad una versione lirica (!) di With or Without you degli U2.
Premesso che questa versione fa cagare i nibbi,  che nemmeno Gigi D'Alessio avrebbe fatto peggio, mi sono domandata che implicazioni avrebbe avuto su di me se io avessi avuto una minima intenzione di riagganciare i rapporti.
Un pezzo del genere mi avrebbe mandato in pappa il cervello.
Sto stronzo manda un testo inequivocabilmente evocativo, ma conoscendolo l'ha spedito solo perchè non aveva altro da fare alle 2:30.
Mi volevi dire qualcosa?
Ebbene, hai toppato.
Non pago di ciò, appena ha l'occasione di incontrarmi che fa?
Mi saluta ovviamente e, siccome io faccio bellamente finta di niente, si risente della faccenda e mi dice che E' il caso che io risponda al saluto.
Ah si?
Invece caro merda, domandati come mai sei ancora vivo.
Non te lo sei ancora chiesto evidentemente.
Ebbene, è arrivata l'ora.
Non avendo assolutamente piacere sia di trovarti nel mio campo visivo, che di udire il suono della tua voce, non intendo alleviare la tua coscienza  permettendoti di rivolgermi la parola.
E questo ti è stato detto ben chiaro, più volte.
Quindi, prima mi passi sopra con un camion, poi decidi che sì è arrivata l'ora che il carnefice ottenga il perdono della vittima, senza contare la volontà della stessa...che a quanto pare nella tua mente malata ha valore meno di zero.
Non sono non ho alcuna intenzione di perdonare, non vedo perchè del resto,e nel malaugurato caso che io perda il senno e decida di perdonare...appunto sarei io a deciderlo e non tu, cara merda umana.

Quindi mettiti l'anima in pace, se hai necessità di lavarti la coscienza fai pure un bel bagno in acido solforico.
E tanti saluti.


giovedì 4 aprile 2013

principe azzurro dei miei stivali

Quando , e se, avrò delle figlie mi auguro di non essere cosi scellerata da propinare loro le storie del principe azzurro e compagnia.
Sto stronzetto, carino e gentile per carità, prepara il nido secondo il suo gusto e poi se ne va in giro a cercare la dama adatta allo scopo del suo progetto.
La dama è d'accordo? No? Non importa, di dame ce ne sono parecchie.
Altro narciso da tenere lontano.
La vittima giace addormentata, quindi ignara della sua sorte, arriva dunque sto ebete che la sveglia, e la salva ovviamente, con un bacio e se la porta via.
Avete mai sentito di un bel cretino addormentato nei boschi che viene svegliato da una dama tutto fare?
No eh?
Lei pare non avere alcuna influenza, non esprime nemmeno un opinione del tipo: no caro, hai un alito mefitico, guai a te se mi baci ancora!
Oppure: non mi interessa il tuo castello per cui sloggia velocemente!
Ci dipingono come esseri senza spina dorsale (addormentate appunto, vittime di un sortilegio) non in grado di prenderci cura di noi, deve per forza arrivare sto principe azzurro (colore più adatto non potevano scegliere) che ci salva dal nostro infame destino.
Il sortilegio è l'educazione che ci hanno propinato senza via d'uscita. Peccato che per rompere il maleficio non basta il bacio di un cretino, ma manco quello dell'uomo perfetto.
 
 
Ma andate a quel paese voi e i vostri principi del cavolo
 
  

giovedì 21 marzo 2013

gabbie

Sentirsi quasi in gabbia nonostante niente dica che ci stai per entrare.
Passi la vita a rincorrere chi ti sfugge, a guardare dentro gli abissi altrui, per non avere poi il problema di stare veramente in una relazione e, nel momento che sei tu quella inseguita, la prima cosa che fai è farti venire voglia di partire per Giove. 
E ma non è che può funzionare sempre.

Ma ti senti come se ti cavassero l'aria, vedi passare davanti agli occhi tutte le cose che hai costruito fino a quel momento e senti che stanno fuggendo via. E manco ti salutano.
Niente, non c'è niente, nessun segnale, nessun indizio che ti porti a pensare che sarai schiava di una relazione e magari dipendente da suo respiro, ma tant'è.
E non conta quanto lo ami, se lo ami abbastanza o no. Tutto ciò va ben oltre. 
Ti ricordi perfettamente quel giorno di 35 anni fa quando promettesti a te stessa che mai e poi mai tu saresti stata dipendente da un uomo, in nessun caso, per nessun buon motivo.
Nemmeno per amore.
Tu saresti stata meglio, indipendente e fiera, tu il maschio lo avresti sostituito perchè tu da sola ti saresti bastata alla grande.
Che poi l'unica cosa che non sai fare sono i lavori in muratura e le saldature a filo, altrimenti manco per quello ti sarebbero serviti sti maschi, e sfortuna vuole che non riesci a farne a meno per quella cosa meravigliosa che è il sesso.
E le donne manco ti aggradano, altrimenti la soluzione l'avresti trovata anni fa.


Ma oramai il Re è nudo ed è il caso di far qualcosa. Ora.


 

 

lunedì 18 marzo 2013

tardive osservazioni sulle dimissioni di BXVI

Il caro Ratzi s'è levato dalle palle. Permettetemi quest'uscita da portuale. 
Il gesto eclatante del capo della chiesa cattolica, quella creatrice di menti sottomesse e dedite alla coltivazione del senso di colpa, ha un significato notevole (per quanto mi riguarda ovviamente).
Colui che avrebbe dovuto portare la croce fino allo spasimo, fino all'esalazione dell'ultimo respiro ha detto stop.
E dunque, se pure chi avrebbe dovuto erigersi ad 'estremo accudente dei mali del mondo' , sposato al suo dio e alla chiesa tutta, lascia l'incarico perchè raggiunti consapevoli limiti fisici e mentali, si può sapere perchè dobbiamo noi rimanere incastrati in matrimoni/relazioni infelici, fino alla morte?
Il senso di colpa è un' arma affilatissima, ti rende schiavo e manipolabile. 
La chiesa cattolica alimenta alla grande il senso di colpa, ti induce a pensare che ciò che fai fuori dalla regola, è certamente opera del tuo essere maligno, per cui vai corretto immediatamente e riportato nei ranghi. Quindi urge ammissione della colpa e ovviamente umiltà nel chiedere perdono. Pena il fuoco dell'inferno.
Quest'uomo invece ha deciso di svincolarsi dal giogo il quale lui stesso ha contribuito a fomentare, e optare per il suo benessere personale. Contravvenendo alla regola a cui era stato destinato dal suo dio, ovvero la totale abnegazione per quel che la chiesa ritiene il compito assoluto.
Liberarsi dal senso di colpa evitando la sottomissione per la causa, svincolandosi dal giogo della 'missione' ultima che deve essere portata a compimento qualsiasi cosa accada è di vitale importanza.
Questo è quello che cerca di insegnarti qualunque psicologo degno di questo nome.
Ora, se Ratzi ha compiuto un gesto di umiltà, uscendo dalla presunzione che hanno tutti gli accudenti, ovvero, di riuscire a salvare il derelitto/il mostro/lo stronzebete a qualsiasi costo, perchè non fate tutti voi eminenti uomini di chiesa un passo indietro e la finite di rompere le palle alle persone che divorziano?
Del resto vi potete spretare senza tanti clamori, mi pare un divorzio pure questo, o no??
In generale, a parte la questione matrimoni, mi pare evidente che vivere costantemente circondati dall'alone del senso di colpa sia deleterio per la propria crescita personale.
Non ti rende libero. Libero di scegliere, libero di pensare.